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Qualcosa di insolito a Berlino A
Berlino, nel principale bastione dell’Europa comunitaria, è avvenuto qualcosa
di insolito. Il ministro Schäuble dopo aver espresso apprezzamenti per il
governatore della Bce Draghi, pochi mesi fa accusato di dare forza ai
movimenti populisti, ha elogiato l"eccellente" ministro
dell'Economia italiano, Pier Carlo Padoan. Schäuble si è anche preoccupato di
far sapere di aver fiducia nel presidente del Consiglio Gentiloni che porterà
avanti le riforme, dopo Renzi. Queste le parole esatte di Schäuble: "Ho
delle preoccupazioni generali, ma per quel che riguarda l'Italia, trovo che
abbia un'enorme dose di creatività e di flessibilità. Credo che la strada
delle riforme di Matteo Renzi e portata avanti da Gentiloni sia quella
giusta". Un osservatore potrebbe pensare che il ministro dell’economia
tedesco, oramai anzianotto, abbia battuto la testa. Oppure, con più malizia
ed attenzione si possono veder scorgere i denti di lupo scorgere dietro al sorriso
dell’arcigno ministro. Schäuble ha avvertito in questo modo l’Italia di aver
goduto di una flessibilità straordinaria, ed è vero: più di 19 miliardi al
netto di migranti e terremoto, cambiato un secondo governo, e se anche sulla
strada giusta, ancora mancano i risultati. Il ministro dell’Economia tedesco
ha parlato dopo che l’Ocse aveva diramato il bollettino sulla crescita
europea, rispetto alla quale il dato italiano è come al solito sconfortante.
Per questo ci chiediamo se il premier Gentiloni che a Versailles aveva dato
il suo appoggio ad un’Europa a due velocità, si rende ben conto di cosa ha
fatto. Gentiloni aveva parlato prima dell’ultimo rapporto Ocse. Se il governo
italiano crede ancora di avere l’occasione della crescita a portata di mano,
deve pur confrontarsi con i dati che certificano come l’Italia arranchi.
Padoan gode la piena fiducia dell’establishment europeo, e pure deve ancora
spiegar loro come intende evitare la procedura di infrazione che pende sulla
nostra testa. Questa è la situazione del governo Gentiloni, non certo
ottimale. Il giorno che saranno adottate le due velocità, senza aver superato
la crisi di crescita, cosa ne sarebbe dell' Italia? Forse sarebbe il caso di
intraprendere una riflessione un po più seria. Roma, 9
marzo 2017 |
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